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Demna debutta con Gucci alla Milano Fashion Week

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di Isan Hydi

22/09/2025

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Il calendario provvisorio della Milano Fashion Week di settembre lascia già intravedere quali saranno i momenti cardine della stagione, ma l’attenzione si concentra tutta su un nome: Demna.

Lo stilista georgiano, che per quasi un decennio ha legato il suo percorso alla radicalità di Balenciaga, presenterà la sua prima collezione per Gucci martedì 23 settembre alle ore 19.

È un debutto che porta con sé aspettative altissime e domande inevitabili: assisteremo davvero a una sfilata canonica, come da programma, oppure Demna coglierà l’occasione per ribaltare le regole, aprendo a un formato inedito, magari vicino al modello see-now buy-now?

Gucci alla prova del cambiamento

La maison del gruppo Kering si trova davanti a un passaggio decisivo. Negli ultimi anni ha alternato due visioni estetiche molto distanti: l’immaginario colto, barocco e stratificato di Alessandro Michele e la linea più asciutta e commerciale voluta da Sabato De Sarno.

L’arrivo di Demna apre a una terza fase, che potrebbe segnare una vera svolta nella narrazione del marchio.

La sua capacità di spostare la moda su un piano critico, mescolando abiti e messaggi sociali, potrebbe contaminare profondamente i codici della doppia G. Resta da capire se sceglierà di accentuare la componente concettuale o se modulerà il proprio linguaggio per incontrare l’identità di Gucci.

Una settimana che parla di esordi

Il debutto di Demna non è l’unica novità della settimana, infatti, a Bottega Veneta la direzione creativa passa a Louise Trotter, chiamata a interpretare l’eredità di un brand che ha fatto della pelle e dell’artigianato italiano i suoi simboli più forti. La stilista inglese, nota per il suo approccio pulito e sartoriale, avrà l’occasione di mostrare come intende evolvere il lessico di Bottega senza snaturarne la riconoscibilità.

Altro esordio di rilievo è quello di Simone Bellotti da Jil Sander. La maison, che da sempre incarna il minimalismo radicale, sembra pronta a ritrovare equilibrio tra rigore e contemporaneità, affidandosi a una figura capace di rileggere il DNA del marchio con uno sguardo fresco ma rispettoso della tradizione.

Il calendario: tra conferme e nuovi ingressi

Il programma spring-summer 2026 conta 55 sfilate fisiche e 4 presentazioni digitali. Milano si conferma così capitale non solo per i grandi marchi, ma anche per i progetti emergenti.

Tornano nomi come Boss, Calcaterra, Federico Cina, Stella Jean e The Attico, che negli ultimi anni hanno consolidato il proprio spazio nella scena internazionale. Accanto a loro trovano posto giovani realtà come Dhruv Kapoor e Knwls, inserite per la prima volta nel calendario ufficiale.

Sul fronte digitale, spiccano le presentazioni di MeinCorp, Nadya Dyzak e Zenam, che scelgono un linguaggio diverso ma non meno incisivo, dimostrando come la moda contemporanea sappia dialogare con i nuovi strumenti tecnologici senza perdere intensità creativa.

Gli appuntamenti collaterali

La settimana non si esaurisce con le passerelle. Martedì 23 verrà inaugurato il Fashion Hub, punto di incontro per progetti innovativi e vetrina per i giovani talenti.

Sabato 27 il Teatro alla Scala ospiterà i CNMI Sustainable Fashion Awards, evento che premia le maison impegnate su pratiche responsabili e che, anno dopo anno, sta diventando un momento centrale nel racconto del lusso sostenibile.

Domenica 28 sarà invece dedicata a Milano Moda Graduate, palcoscenico per le scuole italiane di moda e occasione per osservare da vicino chi muove i primi passi in un settore che continua a richiedere nuove visioni.

Armani e il peso della storia

Il sipario calerà con Giorgio Armani, atteso per celebrare i cinquant’anni della sua maison. Dopo l’assenza estiva dovuta a ragioni di salute, il ritorno in passerella assume un valore ancora più intenso. La sua sfilata di domenica 28 non sarà solo una ricorrenza, ma il richiamo a un’eredità che ha definito l’identità stessa della moda italiana nel mondo.

Una stagione di incroci e tensioni

La settimana milanese si profila come un intreccio di esordi, ritorni e anniversari. Tuttavia, è l’arrivo di Demna da Gucci a rappresentare la svolta più attesa. La sua presenza accende le domande sul futuro di una maison che, da oltre un secolo, continua a reinventarsi senza mai rinunciare al proprio ruolo di icona.

Se sceglierà di portare l’estetica dissacrante che ha reso celebri le collezioni di Balenciaga o se deciderà di ricalibrare il proprio linguaggio per adattarlo alla tradizione Gucci, sarà la passerella di settembre a dirlo. Di certo, l’appuntamento del 23 settembre non sarà un semplice debutto, ma un banco di prova che potrebbe ridefinire i rapporti di forza all’interno del lusso contemporaneo.

Isan Hydi

Isan Hydi

Fondatore di Lussomagazine.it e professionista nel mondo del digital marketing e dell’editoria online, cura la linea editoriale del magazine con uno sguardo strategico e culturale. Appassionato di comunicazione, estetica e narrazione, è la voce che guida la visione del progetto.