Luxury Hospitality Conference 2025: Milano riconferma leadership nell’ospitalità d’eccellenza
di Isan Hydi
14/10/2025
La Luxury Hospitality Conference, in programma il 30 ottobre 2025 al Melià Hotel di Milano, appartiene a questa categoria.
Non è un salone, né una rassegna di tendenze. È piuttosto una giornata di sguardi incrociati, in cui le voci più influenti dell’hotellerie si confrontano sul senso contemporaneo del lusso, su come l’accoglienza stia mutando sotto la pressione delle nuove tecnologie, dei nuovi desideri e di un pubblico che chiede autenticità più che apparenza.
Organizzato da Teamwork Hospitality, l’evento ha saputo negli anni diventare un osservatorio privilegiato su ciò che accade nei grandi alberghi, nei resort, nelle catene internazionali e nei piccoli hotel indipendenti che incarnano l’eccellenza italiana nel mondo.
Il nuovo volto dell’accoglienza
Chi conosce davvero il settore sa che la parola “lusso” oggi non significa più la stessa cosa di vent’anni fa. Non parla di sfarzo, ma di precisione, di attenzione invisibile, di esperienze che sembrano spontanee ma sono orchestrate con cura millimetrica.
È questo il terreno su cui la conferenza costruisce il proprio dialogo: come offrire esperienze personalizzate senza tradire la naturalezza, come coniugare design e calore umano, come preservare la sostenibilità senza perdere esclusività.
Il pubblico atteso è fatto di general manager, architetti, imprenditori, brand strategist, chef e travel designer, tutti accomunati dalla volontà di ridefinire la frontiera dell’hospitality. Le sessioni si svolgono in più sale e alternano speech, panel e momenti di networking in un’atmosfera che somiglia più a un laboratorio creativo che a un congresso tradizionale.
Voci e menti che guidano il settore
L’edizione 2025 riunisce oltre cinquanta protagonisti tra i più riconosciuti del panorama internazionale. Non si tratta solo di nomi noti, ma di visioni: Elisabetta Fabri di Starhotels Group porterà l’esperienza di un gruppo che ha saputo mantenere la sua anima familiare pur operando su scala globale; Stefania Lazzaroni, alla guida di Fondazione Altagamma, offrirà una prospettiva sull’interconnessione tra lusso, cultura e Made in Italy; Maurizio Zanella racconterà il percorso di Ca’ del Bosco come modello di ospitalità enologica; Lindsey Ueberroth, CEO di Preferred Hotels & Resorts, esplorerà il valore della rete; mentre Mehdi Benabadji di Ginori 1735 rifletterà su come l’estetica artigianale possa diventare linguaggio di accoglienza.
A questi si aggiungono designer, chef stellati come Davide Oldani, Ciccio Sultano, Raffaele Alajmo, e direttori d’albergo che hanno fatto della discrezione un’arte: figure capaci di raccontare cosa significa oggi accogliere un ospite abituato a viaggiare tra continenti e culture, ma in cerca di radici emotive.
L’esperienza come chiave del lusso
La conferenza dedica ampio spazio alle nuove narrazioni dell’ospitalità. Si parlerà di come il design non sia più solo scenografia, ma strumento narrativo: spazi che comunicano l’identità di un brand senza bisogno di parole. Studi come Zaha Hadid Architects, Spagnulo & Partners e THiRTYONE Design + Management mostreranno come il progetto architettonico possa trasformarsi in un gesto culturale, capace di creare luoghi dove l’esperienza diventa memoria.
Accanto all’estetica, la tecnologia occupa un posto sempre più centrale. L’intelligenza artificiale entra nei processi di prenotazione, di gestione e di relazione con il cliente, ma la sfida è usarla per amplificare l’umanità, non per sostituirla. È questo il paradosso del lusso di oggi: automatizzare ciò che serve, per liberare tempo e attenzione da dedicare alla parte più intangibile — il rapporto umano.
Il capitale umano, risorsa e identità
Tra i temi più sentiti emerge quello del capitale umano. Gli hotel di fascia alta vivono di persone che sanno anticipare i bisogni, comprendere le sfumature, mantenere la calma dove altri vedono caos. Formare e trattenere talenti è diventata una priorità strategica, perché nessun software può replicare l’intuito, la gentilezza o il senso di appartenenza che distinguono un’accoglienza memorabile da un servizio impersonale.
Proprio per questo, parte del programma sarà dedicata ai modelli di leadership più efficaci, alle nuove politiche di formazione e alla costruzione di team che sappiano coniugare spirito di gruppo e identità personale.
L’Italia sotto la lente del Luxury Hospitality Report
Durante la giornata sarà presentato anche il nuovo Luxury Hospitality Report realizzato da THRENDS, un documento che fotografa lo stato dell’hotellerie di lusso in Italia con analisi su performance, investimenti e strategie emergenti.
Ne esce un Paese che, pur affrontando sfide legate alla stagionalità e ai costi di gestione, continua a essere percepito come meta d’eccellenza. Le regioni del Nord consolidano il turismo business e culturale, mentre quelle del Sud attraggono un pubblico internazionale sempre più interessato a esperienze autentiche e legate al territorio.
La visione di Teamwork Hospitality
Dietro l’organizzazione della conferenza c’è Teamwork Hospitality, realtà nata a Rimini che negli anni è diventata un centro di competenza riconosciuto a livello nazionale. Il suo presidente, Mauro Santinato, ha sempre promosso una visione dell’ospitalità come ecosistema: un luogo dove formazione, innovazione e cultura si intrecciano.
La conferenza è la naturale estensione di questa filosofia, pensata non come vetrina ma come spazio di crescita collettiva.
Milano, cornice di stile e ispirazione
Non è un caso che tutto accada a Milano. La città, con la sua energia cosmopolita e la sua capacità di anticipare le tendenze, è il punto d’incontro ideale tra business, creatività e lifestyle.
Qui l’hospitality non è solo servizio, ma linguaggio culturale: dagli ambienti scenografici del Château Monfort al rigore contemporaneo del Portrait Milano, fino agli spazi iconici del Principe di Savoia, ogni hotel racconta una sfumatura diversa della stessa idea — accogliere come forma d’arte.
La Luxury Hospitality Conference 2025 ne sarà il riflesso: una giornata per chi crede che l’eccellenza non si insegni, ma si costruisca giorno dopo giorno, con intelligenza, sensibilità e la volontà di restare umani anche nel cuore del lusso.
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