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Gli orologi di Audemars Piguet: i più preziosi e di lusso

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di Isan Hydi

06/11/2025

TITOLO

Tra i nomi che hanno definito la storia dell’Alta Orologeria, Audemars Piguet occupa un posto che pochi altri possono eguagliare. Fondata nel 1875 a Le Brassus, nel cuore della Vallée de Joux, la maison svizzera ha trasformato il concetto di tempo in un’esperienza meccanica, estetica e culturale. Insieme a Patek Philippe e Vacheron Constantin forma quella che gli appassionati chiamano la “Santissima Trinità” dell’orologeria, un riconoscimento che va oltre il prestigio del marchio e tocca la perfezione artigianale.

Il nome Audemars Piguet richiama innovazione e audacia. Nel 1892 la maison creò il primo movimento con ripetizione minuti, nel 1921 il primo orologio da polso con ore saltanti, e nel 2019 stabilì un nuovo record con il calendario perpetuo automatico più sottile mai realizzato. Ogni creazione, dalle linee più iconiche come la Royal Oak fino ai modelli più sperimentali della collezione Code 11.59, è un esercizio di equilibrio tra estetica e ingegneria. E se il marchio ha conquistato celebrità come Jay Z, Drake e Lil Wayne, è perché indossare un Audemars Piguet non significa soltanto mostrare un oggetto di lusso, ma partecipare a una storia.

1. Royal Oak Offshore Rubens Barrichello II

Quando nel 2006 Audemars Piguet decise di omaggiare il pilota brasiliano Rubens Barrichello, diede vita a uno dei modelli più rari della sua produzione moderna. Il Royal Oak Offshore Rubens Barrichello II unisce la potenza delle corse automobilistiche alla precisione svizzera: una cassa da 42 mm che richiama i freni a disco delle monoposto di Formula 1, un quadrante traforato con decorazione Méga Tapisserie Racing e un fondello a forma di ruota.

Prodotto in tre versioni – 1000 pezzi in titanio, 500 in oro rosa e 150 in platino – è oggi un oggetto da collezione che difficilmente si trova sul mercato. Il cinturino in pelle nera con inserti in Alcantara, ignifugo come il materiale usato nelle tute da gara, ne completa l’identità sportiva. Un orologio che vibra di adrenalina e meccanica pura, degno di chi vive la velocità come un’arte.

2. Royal Oak “Jumbo” 15202ST

Poche creazioni hanno avuto un impatto tanto profondo nella storia dell’orologeria quanto il Royal Oak del 1972, firmato da Gérald Genta. Quarant’anni dopo, Audemars Piguet ne ha celebrato lo spirito con il Royal Oak Jumbo 15202ST, fedele nelle proporzioni e nello spirito al modello originale.

Con la sua cassa in acciaio da 39 mm e la lunetta ottagonale serrata da otto viti a vista, questo orologio è il manifesto dell’eleganza industriale. Il quadrante blu con motivo Petite Tapisserie è un paesaggio ipnotico, dove la luce scorre tra le incisioni geometriche e mette in risalto indici e lancette argentate.

Al suo interno batte il calibro 2121, un movimento storico spesso appena 3,05 mm, simbolo della tradizione artigianale di Le Brassus. È un segnatempo discreto, sottile e potente: il punto d’incontro tra eredità e modernità.

3. Code 11.59 Ultra-Complication Universelle RD#4

Nel 2019 Audemars Piguet lanciò la collezione Code 11.59, accolta inizialmente con scetticismo e poi rivalutata come un terreno di sperimentazione. Tra i modelli più sorprendenti spicca l’Ultra-Complication Universelle RD#4, un nome che racchiude la quintessenza dell’ingegneria del marchio.

Con 40 funzioni e 23 complicazioni, tra cui grande suoneria, fasi lunari e calendario perpetuo, questo orologio rappresenta il vertice assoluto della complessità meccanica. Il calibro 1000, interamente progettato in-house, è un capolavoro di miniaturizzazione.

La cassa da 41 mm, con vetro bombato e anse scheletrate, incarna l’estetica contemporanea della maison. È l’orologio di chi vede nel tempo non un limite, ma un linguaggio tecnico da decifrare.

4. Jules Audemars Grande Complication

Ogni collezionista conosce il fascino delle grande complication, orologi che riuniscono funzioni multiple in un’unica sinfonia meccanica. Il Jules Audemars Grande Complication, presentato nel 1995, è tra i più raffinati esempi di questa maestria.

All’interno della sua cassa in oro giallo, il calibro 2885 anima tre complicazioni principali: la ripetizione minuti, il calendario perpetuo e le fasi lunari. Il quadrante, disposto su quattro contatori secondari, mantiene una leggibilità sorprendente nonostante la complessità.

Il rotore scheletrato in oro rosa, visibile dal fondello, è un omaggio alla scultura e alla tradizione artigianale. Un orologio che racconta un’epoca in cui la meccanica era un’arte manuale, e il tempo un oggetto da plasmare con pazienza.

5. Code 11.59 Starwheel

Con il Code 11.59 Starwheel, Audemars Piguet ha riscoperto una delle sue invenzioni più poetiche: l’indicazione dell’ora tramite dischi mobili. Il quadrante in avventurina blu evoca il cielo notturno, mentre tre dischi rotanti, ciascuno con quattro cifre, ruotano su se stessi per indicare l’ora.

La cassa in oro bianco e la lunetta interna nera in ceramica creano un contrasto elegante, esaltato dalla lancetta dei secondi in oro bianco.

Ogni rotazione diventa uno spettacolo visivo, una danza celeste che trasforma il passare del tempo in un gesto quasi cosmico. Alimentato dal calibro 4130 con 72 ore di riserva di carica, lo Starwheel è un tributo al design sperimentale che non teme la poesia.

6. Royal Oak Offshore “The Beast”

Quando nel 1993 nacque il Royal Oak Offshore, molti collezionisti rimasero interdetti dalle sue dimensioni. Con 42 mm di diametro, era un gigante rispetto agli standard dell’epoca, tanto da guadagnarsi il soprannome di The Beast. Oggi è uno dei modelli più iconici del marchio.

Il quadrante Méga Tapisserie in marrone e blu, la cassa in acciaio, la lunetta con otto viti a vista e la corona in ceramica nera raccontano un design audace, deciso, maschile. Il cinturino in pelle d’alligatore “Havana” aggiunge una nota calda e raffinata, come un sigaro pregiato accostato a un buon whisky. È l’orologio del carattere, di chi non teme di distinguersi.

7. Royal Oak Offshore Titanio

Se The Beast rappresenta la forza, la versione in titanio ne incarna la leggerezza. L’edizione Royal Oak Offshore Ref. 26470IO sostituisce l’acciaio con il titanio, offrendo un comfort eccezionale e una resistenza superiore. Il quadrante grigio con motivo Tapisserie, abbinato a una lunetta e pulsanti in ceramica, crea un effetto monocromo elegante e contemporaneo.

Il cinturino in gomma grigio completa l’insieme con sobrietà, rendendolo adatto tanto a un abito sartoriale quanto a un look informale. È una delle interpretazioni più equilibrate della linea Offshore: tecnica e discreta, ma con la personalità di chi porta al polso un pezzo di storia.

8. Royal Oak Selfwinding 37 mm

C’è infine un modello che rappresenta la sintesi di tradizione e leggerezza: il Royal Oak Selfwinding 37 mm. La sua cassa in oro giallo 18 carati accoglie un quadrante turchese realizzato in pietra naturale, tagliata e levigata a mano sulle coste del Messico. Ogni esemplare è unico, con venature e sfumature irripetibili.

Le lancette e gli indici in oro, trattati con Super-Luminova, emergono dal colore intenso della pietra con una leggibilità impeccabile. Il calibro 5900, introdotto nel 2022, assicura 60 ore di autonomia e un movimento sottile e preciso. È un orologio che combina arte e orologeria con un linguaggio contemporaneo, l’espressione di una maison che continua a reinventare il tempo senza mai tradire la sua origine.

Isan Hydi

Isan Hydi

Fondatore di Lussomagazine.it e professionista nel mondo del digital marketing e dell’editoria online, cura la linea editoriale del magazine con uno sguardo strategico e culturale. Appassionato di comunicazione, estetica e narrazione, è la voce che guida la visione del progetto.