Quali sono i diamanti più belli e costosi al mondo?
di Isan Hydi
21/09/2025
Il diamante non è soltanto una gemma: è simbolo di potere, di bellezza e di un’arte millenaria capace di trasformare un cristallo di carbonio in un oggetto di desiderio assoluto. La rarità non dipende soltanto dalle dimensioni, ma dal colore, dalla purezza e dalla perfezione dei tagli che hanno saputo esaltarne la brillantezza. Alcuni diamanti hanno attraversato i secoli legati a dinastie reali, guerre e collezioni private, altri sono finiti nelle aste internazionali diventando protagonisti di aggiudicazioni da record.
Le caratteristiche che determinano il valore
Prima di passare ai nomi più celebri, è utile ricordare che il valore di un diamante viene stabilito attraverso quattro parametri noti come le “4C”: carat (peso in carati), color (colore), clarity (purezza) e cut (taglio). Un diamante di grandi dimensioni ma dal colore spento o con inclusioni visibili può valere meno di una pietra più piccola ma impeccabile. A questo si aggiunge la rarità: i diamanti colorati naturali, come i blu e i rosa, sono estremamente più rari dei bianchi tradizionali, e proprio per questo raggiungono quotazioni astronomiche.
Il Cullinan: la leggenda sudafricana
Il Cullinan resta il diamante grezzo più grande mai rinvenuto. Estratto nel 1905 in Sudafrica, pesava oltre 3.100 carati. La gemma, acquistata dal governo della Colonia del Transvaal e donata a re Edoardo VII d’Inghilterra, venne tagliata in più pietre, alcune delle quali fanno parte dei Gioielli della Corona britannica.
Il Cullinan I, noto anche come “Great Star of Africa”, pesa 530,2 carati ed è incastonato nello scettro reale, mentre il Cullinan II, di 317 carati, arricchisce la Corona Imperiale. La sola grandezza di queste pietre le rende inestimabili, al di là delle cifre che potrebbero essere ipotizzate sul mercato.
Il Koh-i-Noor: la pietra contesa
Se il Cullinan è il diamante della magnificenza, il Koh-i-Noor è quello delle controversie. Il suo nome significa “Montagna di Luce” e la sua storia è segnata da conquiste e passaggi di proprietà. Probabilmente estratto in India secoli fa, ha fatto parte del tesoro dei sovrani Moghul, poi dei persiani e infine degli inglesi.
Oggi è custodito nella Torre di Londra e incastonato nella corona della Regina Madre. Il suo peso attuale è di 105,6 carati dopo vari rimaneggiamenti. Al di là del valore economico, il Koh-i-Noor rappresenta un simbolo politico e culturale, tanto che l’India ne rivendica ancora la restituzione.
Il Hope Diamond: fascino e leggenda
Tra i diamanti più celebri non può mancare il Hope, con i suoi 45,52 carati di blu intenso. Proveniente probabilmente dalla miniera di Golconda, in India, il diamante fu acquistato nel XVII secolo dal mercante francese Jean-Baptiste Tavernier.
La pietra passò poi al re Luigi XIV, ma la sua fama è cresciuta soprattutto per le leggende legate a una presunta maledizione che avrebbe colpito i suoi proprietari.
Dopo vari passaggi, nel Novecento fu donato da Harry Winston allo Smithsonian Institution di Washington, dove è tuttora esposto. Oltre al suo colore straordinario, il Hope è un esempio perfetto di come la storia e la narrazione possano amplificare il valore di una gemma.
Il Pink Star: record d’asta
Se i diamanti storici appartengono spesso alle collezioni reali, alcuni record più recenti si sono stabiliti nelle case d’asta. Il Pink Star è un diamante rosa fancy vivid di 59,60 carati, estratto in Africa nel 1999 e tagliato in oltre due anni di lavoro. Nel 2017 è stato battuto da Sotheby’s a Hong Kong per 71,2 milioni di dollari, stabilendo il record assoluto per una gemma venduta all’asta. La rarità del colore rosa, combinata con la dimensione, lo rende uno dei diamanti più preziosi mai apparsi sul mercato.
Il Blue Moon of Josephine: il dono da favola
Un altro diamante che ha fatto parlare il mondo è il Blue Moon of Josephine, un diamante blu fancy vivid da 12,03 carati. Venduto nel 2015 da Sotheby’s a Ginevra per 48,4 milioni di dollari, è stato acquistato dal magnate di Hong Kong Joseph Lau, che lo ha regalato alla figlia undicenne. La cifra spesa si traduce in un record al carato, dimostrando quanto il colore blu, raro e affascinante, sia in grado di far lievitare il valore.
Il Regent: eleganza senza tempo
Il Regent, di 140,64 carati, venne scoperto in India nel XVII secolo e portato in Europa da Thomas Pitt, governatore di Madras. Dopo essere stato acquistato dalla reggenza francese, il diamante fu incastonato in diverse insegne reali, tra cui la corona di Luigi XV e la spada di Napoleone. Oggi si trova al Louvre. A differenza di altre gemme dalla storia turbolenta, il Regent è apprezzato soprattutto per l’armonia del taglio e per la sua brillantezza eccezionale, considerata una delle più perfette mai raggiunte.
L’Oppenheimer Blue: il blu dei record
Il mercato contemporaneo ha visto anche l’ascesa dell’Oppenheimer Blue, un diamante blu fancy vivid da 14,62 carati, venduto da Christie’s a Ginevra nel 2016 per 57,5 milioni di dollari. Appartenuto a Sir Philip Oppenheimer, figura chiave della De Beers, la pietra rappresenta un esempio di come la provenienza illustri possa incrementarne il prestigio.
Diamanti gialli e altre rarità
Se rosa e blu dominano le aste, non vanno dimenticati i diamanti gialli e altre varietà particolari. Il Tiffany Yellow Diamond, di 128,54 carati, è tra i più celebri: esposto nella sede di Tiffany & Co. a New York, è stato indossato da Audrey Hepburn durante la promozione di “Colazione da Tiffany” e più recentemente da Lady Gaga. Il suo colore intenso e la sua luminosità lo rendono un’icona di stile, al di là della quotazione.
Quando la rarità supera il prezzo
Molti dei diamanti citati non hanno un valore economico definibile perché appartengono a collezioni pubbliche o a corone reali e non sono destinati al mercato. In questi casi, il loro valore è più storico e culturale che commerciale.
Altri, invece, hanno stabilito cifre precise grazie alle aste, ma ciò che accomuna tutte queste gemme è la loro unicità: nessuna replica, nessuna pietra sintetica potrà mai avere lo stesso peso simbolico e la stessa capacità di attrarre sguardi e capitali.
Il mondo dei diamanti continua a esercitare un’attrazione che va oltre la gemmologia. Per alcuni rappresentano un investimento, per altri un trofeo, per altri ancora un legame con il passato. La combinazione di rarità naturale, abilità umana e storie intrecciate a regni e leggende rende queste pietre più di un bene di lusso: sono testimonianze della capacità dell’uomo di attribuire valore a ciò che la natura offre in forma grezza, trasformandolo in simbolo di bellezza eterna.
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