Vogue America cambia volto: Anna Wintour lascia la direzione, arriva Chloé Malle.
di Isan Hydi
12/09/2025
Ci sono nomi che diventano sinonimo di un’epoca. Nel caso della moda e dell’editoria, Anna Wintour è stata – e continua a essere – molto più di una direttrice: un’istituzione. Con quasi quarant’anni alla guida di Vogue America, ha trasformato una rivista patinata in un marchio globale, capace di dettare estetiche e linguaggi culturali ben oltre le passerelle.
La notizia del suo passo indietro ha cominciato a circolare all’inizio dell’estate, inizialmente come indiscrezione, poi confermata direttamente da Condé Nast.
Durante una riunione con lo staff, il 26 giugno, la leggendaria direttrice ha annunciato di lasciare la responsabilità del magazine americano, pur mantenendo due posizioni chiave: Global Chief Content Officer e Direttore Editoriale Globale di Vogue. In altre parole, il suo sguardo continuerà a orientare le strategie del gruppo editoriale più influente della moda.
L’attesa di un nome
Dal giorno dell’annuncio, la domanda più ricorrente è stata chi avrebbe raccolto un’eredità tanto imponente. Le ipotesi si sono rincorse, tra indiscrezioni e paragoni inevitabili con la narrativa de Il diavolo veste Prada, ispirata proprio al mito di Wintour. La risposta è arrivata ora: la nuova direttrice di Vogue America è Chloé Malle, 39 anni, già figura centrale nelle strategie digitali della testata.
Dalle critiche al riconoscimento
Appena diffusa la notizia, i commenti non si sono fatti attendere. Sui social il suo nome è stato subito accompagnato dall’etichetta “nepo baby”, a sottolineare le origini illustri – è figlia dell’attrice Candice Bergen e del regista Louis Malle. Ma ridurre la sua carriera a un cognome sarebbe un errore di prospettiva.
Dopo la laurea a Brown University, Chloé ha iniziato a lavorare per Vogue nel 2011 come social editor, in un momento in cui la presenza digitale stava rivoluzionando l’intera industria. Ha proseguito come sittings editor e contributing editor, fino a diventare nel 2023 responsabile di Vogue.com.
Qui ha firmato una vera e propria accelerazione: il traffico è raddoppiato, con 14,5 milioni di utenti unici mensili, e il sito è diventato il centro nevralgico dei grandi eventi del brand, dal Met Gala a Vogue World.
Innovazione e nuovi linguaggi
Oltre ai numeri, Malle si è distinta per la capacità di introdurre contenuti che hanno ampliato l’identità digitale di Vogue: dalla rubrica ironica “Dogue” alla guida Vogue Vintage, passando per newsletter e format dedicati ai matrimoni, ha arricchito l’offerta editoriale con un incremento superiore al 30%. La sua nomina la colloca oggi nel ristrettissimo gruppo dei dieci direttori editoriali globali del marchio, con riporto diretto a Wintour.
Le parole di Anna Wintour
Anna Wintour, che raramente si espone con dichiarazioni pubbliche così personali, ha salutato la successione con parole di forte approvazione:
«Chloé ha dimostrato di saper mantenere l’identità unica di Vogue America e, allo stesso tempo, di saperla proiettare nel futuro. Sono felice di lavorare con lei non solo come mentore, ma anche come studentessa della sua visione».
Un’affermazione che ribalta la narrazione dei detrattori: se Wintour sceglie Malle, è perché ne riconosce la sensibilità necessaria a interpretare un’epoca in cui il digitale non è un supporto, ma il cuore stesso della comunicazione di moda.
Un approccio multimediale
Chloé Malle non porta solo un bagaglio di esperienza digitale. Ha lanciato nel 2022 il podcast The Run-through e curato diverse pubblicazioni collegate al mondo Vogue, consolidando una visione editoriale che unisce carta, web, audio e video. Le sue prime parole da direttrice tracciano già la rotta:
«Vogue ha contribuito a formare la persona che sono. Ora sono entusiasta di contribuire a costruire il suo futuro, intrecciando contenuti editoriali, progetti video, eventi e piattaforme social per rispondere alle nuove esigenze del pubblico».
Un cambio di passo che segna un’epoca
Il passaggio di consegne tra Anna Wintour e Chloé Malle non è un semplice cambio di poltrona. È il riflesso di un’industria che sta ridefinendo se stessa: non più soltanto pagine da sfogliare, ma esperienze da vivere e condividere, in un continuo dialogo con il pubblico globale.
L’icona glaciale di Wintour resterà come punto di riferimento strategico, ma il futuro di Vogue America si apre con un volto che appartiene a una nuova generazione. Una generazione cresciuta con i social network, abituata a muoversi tra linguaggi diversi e capace di leggere la moda non come immagine statica, bensì come narrazione fluida, quotidiana e condivisa.
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